Dopo il primo album “L' inevitabile” , i Please Diana, band di Assisi attiva dal 2011, si sono messi a suonare, suonare e ancora suonare, aprendo concerti ad artisti importanti della musica indipendente italiana.

Nel 2015 fanno uscire il singolo Quiete apparente che ha fatto da apripista al loro secondo album Esodo, registrato nell'ottobre 2015 da Anubi Produzioni e masterizzato all'Alpha Dept Studios da parte di Andrea Suriani; il disco esce per Phonarchia Dischi nell'ottobre 2016.

Il compact scorre costante per tutta la sua durata senza mai però annoiare.

Si apre con Percorso che, bella e d’impatto, fa pensare ad un pop-rock energico e dal testo molto personale.

Pandora è il brano che segue, anch’esso molto vivace con una struttura complessa che finisce con un contro-coro, il quale fa da tappeto all'ultimo ritornello, decisamente imprevedibile.

Il disco continua con Sosia e Volto canzoni simili per contenuti alla prima traccia del disco.

Pietre è quella canzone che aspetti durante i concerti per riprendere fiato.

In Settembre e Porpora possiamo notare influenze d'oltreoceano, inoltre grazie all'atmosfera iniziale di Porpora la stessa sembra essere  il continuo di Settembre.

Sabbia è la traccia numero otto, molto potente, dove si apprezza la scelta dell'effetto sulla voce nel finale: quella distorsione amalgama il tutto.

Segue Fiume, bel pezzo malinconico, meno serrato rispetto agli altri, fatta eccezione per Pietre.

Eroi, molto ben arrangiata, fa assaporare qualche influenza punk-hardcore, restando comunque melodica grazie alle chitarre sovrane ben combinate tra loro: è anche il pezzo dove si comprende al meglio ciò che può fare con la voce, la cantante Gloria.

Infine l'ultimo pezzo, Felina, è la canzone più lunga del disco (otto minuti!), che inizia con un giro ipnotico di ukulele dove si va a posare la voce leggera di Gloria per poi passare ad atmosfere post-rock con l'aggiunta di un violino che fa da cornice e finalmente schiarisce le note più pulite dello strumento iniziale.

Bel disco, intenso, pieno di sentimento e passione che non annoia. Bravi!   

 

Simone Sorini