“Playlist – se ci fosse la musica” è il nuovo romanzo di Francesco Memoli, pubblicato da Mondoscrittura il 22 ottobre 2016 e vincitore della quarta edizione del “Premio Letterario Città di Ciampino”.

Non vi è mai capitato di immaginare il sottofondo perfetto per ogni situazione? Di ricordare momenti che sono rimasti impressi nella vostra mente ma durante i quali regnava il silenzio?

Il libro si apre con una “intro” che ci trascina con sé per fare da spettatori ad una serie di scene adolescenziali riguardanti la vita del protagonista, Giulio; tutte queste sono legate da un elemento: la musica – quello che sarà l’argomento portante dell’intera narrazione. Ogni capitolo è intitolato “track” e di seguito vi è il numero di riferimento, come se fosse il brano di un album.

Nel presente Giulio suona in un gruppo e crede ancora che forse un giorno riuscirà a vivere di musica, intanto però lavora come corriere, abita da solo, deve pensare alle bollette da pagare e il suo frigorifero è sempre vuoto. Sono tanti i musicisti che potranno immedesimarsi nella vita di questo personaggio.

Lo scritto potrebbe venire considerato come un “diario” di tutti coloro che non smetteranno mai di sperare che un giorno riusciranno a guadagnarsi da vivere suonando ma che allo stesso tempo sanno che questo è probabilmente solo un sogno lontano, difficile da realizzare mentre ci si accontenta e si alterna un lavoro “vero” alle ore passate in sala prove.

Quelle che vengono descritte sono delle giornate quasi tutte uguali, con pochi colpi di scena, ma non per questo ci si annoia nel corso della lettura: le scene di vita quotidiana si trasformano in canzoni, regalando una colonna sonora anche alle situazioni che possono sembrare meno significative delle altre o in riflessioni sul mondo che si intrecciano bene nel corso della trama.

La narrazione è molto scorrevole, caratterizzata da un ritmo veloce, dovuto soprattutto al linguaggio quasi colloquiale che è utilizzato: leggendo il libro infatti, sembra quasi di stare ascoltando un amico, seduti al tavolino di un pub sempre più colmo di bottiglie di birra vuote.

 Sicuramente questa è l’immagine migliore che mi sovviene per descrivere quello che si prova leggendo “Playlist”: una lettura leggera e sicuramente piacevole che consiglio sia a chi pensa che si potrebbe ritrovare facilmente in queste pagine, sia a chi ha voglia di passare qualche ora con uno scritto non troppo impegnativo ma pur sempre coinvolgente.

 

Alice Caperdoni